Una casa per il premio Luisa Minazzi

 

Quando si tiene la cerimonia conclusiva del premio “Luisa Minazzi – Ambientalista dell’anno”, com’è ormai tradizione ai primi di dicembre, c’è qualcosa che ci piacerebbe raccontare al pubblico che riempie con affetto e attenzione la sala consiliare del Comune di Casale Monferrato. Pochi, infatti, conoscono le fasi che portano a quel momento tanto importante, con gli otto i candidati che condividono le proprie esperienze, l’intervento delle istituzioni e la consegna delle targhe, le emozioni che si susseguono e il desiderio di lanciare tutti insieme un messaggio di speranza, impegno, generosità. Perché se quella cerimonia continua a tenersi da cinque anni a Casale, se il premio si è rafforzato e adesso punta a generare il Festival della virtù civica, dipende innanzitutto dal fatto che esiste un gruppo sul quale questa iniziativa, lanciata da Legambiente e La Nuova Ecologia, si basa. È il Comitato organizzatore composto dai rappresentanti di 14 diverse realtà locali (vedi box) che s’incontrano, progettano, discutono in maniera spesso animata e divertente, selezionano i finalisti a partire dalle “nomination” espresse dalla giuria preliminare, provano a rilanciare in avanti un percorso che nel suo piccolo conserva molti significati.

Torniamo agli inizi, quando nel segno di Luisa si decise di radicare a Casale il premio: l’intenzione era chiara, portare in evidenza le storie di un’Italia capace di donare, d’impegnarsi senza tornaconto a favore dell’ambiente, del prossimo, della legalità. La premiazione, era il 2012, si tenne nella sede del Parco del Po e dell’Orba, ancora oggi fra i partner più importanti di questa esperienza. I passi successivi sono avvenuti quasi naturalmente: i primi incontri con i componenti del Comitato per vivere insieme dall’inizio l’organizzazione del premio, il trasferimento della cerimonia conclusiva nella sala consiliare, l’estensione dell’invito a tutti e otto i finalisti per dimostrare che rappresentano nel loro insieme un messaggio di rigenerazione che Casale Monferrato lancia fuori e dentro i propri confini. Poi l’incontro con l’Avis che alla nostra rete ha offerto una casa, un luogo in cui sentirsi accolta e a proprio agio, con l’innata predisposizione a dare che caratterizza questa associazione e che i volontari della sede, a partire da Gabriella Bionda, testimoniano in prima persona. È stato un passaggio fondamentale, la conferma che davvero il premio poteva diventare patrimonio comune, ampliare le proprie ambizioni: l’installazione delle urne in diversi luoghi pubblici di Casale e altri centri del Monferrato per favorire il voto su scala territoriale, gli incontri di presentazione nelle scuole e la crescente notorietà nazionale, raccontano il presente di questa iniziativa.

E il futuro? È tutto da scrivere: si prepara una nuova edizione, l’undicesima, con gli otto finalisti che ripropongono un mosaico d’impegno civico e capacità d’innovare che spiazza per ingegno e coerenza. Stavolta però per conoscerli e ascoltarne le storie non ci sarà soltanto la cerimonia di premiazione, prevista per l’1 dicembre (ore 16.30) nella cornice ormai consueta della casa comunale. Intorno ai “magnifici otto” ruoterà, infatti, il primo “Festival della virtù civica” che lo stesso Comitato organizzatore sta immaginando in diverse località del Parco del Po e dell’Orba con tanto di conferenze e tavole rotonde, eventi musicali, presentazioni di libri, proiezioni e altri momenti di scambio, attivismo e riflessione. È una sfida avvincente ma impegnativa, basata principalmente sul volontariato, che punta a portare in evidenza l’Italia su cui si può contare per darle più forza, facilitarne il compito, sostenere quel cambiamento verso la sostenibilità che la società reale sta esprimendo con largo anticipo rispetto alle loro rappresentanze. C’è bisogno di aiuto per riuscire in questo obiettivo: chiunque voglia dare una mano è il benvenuto, l’Avis ci ha aperto le porte e noi le apriamo a tutti coloro che vogliano arricchire questo percorso.

 

L’articolo è uscito sul notiziario Avis di Casale Monferrato (Al), autunno 2017.

 

Il Comitato organizzatore del premio “Luisa Minazzi – Ambientalista dell’anno” seleziona i finalisti e assegna il proprio riconoscimento speciale. È presieduto da Gian Paolo Minazzi ed è formato da: Afeva (Associazione familiari vittime dell’amianto), Agesci gruppo Casale 1, Associazione dei comuni virtuosi, Auser, Avis, Circolo Verde Blu di Legambiente, Club Alpino Italiano (Casale), Comune di Casale Monferrato, Equazione, Fiab, Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, L’albero di Valentina, Parco fluviale del Po e dell’Orba. Le schede di presentazione dei finalisti dell’edizione 2017 e le modalità per votare sono su www.premioluisaminazzi.it, per informazioni: segreteria@premioluisaminazzi.it

 

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